01 giugno 2020

Le aquile spiccano il volo

1° giugno 1972 "oggi" gli Eagles
pubblicano il loro primo album
intitolato semplicemente Eagles

Questa fortunata uscita non solo tracciò subito
un solco profondissimo tra loro e le varie band
ma li distinse subito come leader di riferimento
(insieme ai Poco) della West Coast
e tutto il Country-rock dell'epoca.

Gli Eagles nacquero nel 71 grazie ai fondatori
Glenn Frey e Don Henley (chitarra e batteria)
dopo anni di gavetta nella band di supporto
a Linda Ronstadt, ai quali si aggiunsero
Bernie Leadon (chitarra, banjo e mandolino)
e Randy Meisner (basso).
Il successo di questo primo album
fu immediato grazie anche a hit come
Take it Easy, Witchy Woman
e Peaceful Easy Feeling.

Noi ragazzi dei 60 vogliamo molto bene a questo gruppo
perché le loro canzoni ci facevano sognare
e subito "viaggiare" in quell'America che allora
ci sembrava così mitica e irraggiungibile.
In quegli anni bastava accendere la musica
di Eagles, Poco, America o James Taylor
per ritrovarti idealmente sulla Route66
o in qualche angolo sconfinato dell'Arizona.

E allora eccoli e...buon viaggio! 

 EAGLES on Spotify
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09 maggio 2020

i Beatles diventano I BEATLES

Nel maggio 62 Brian Epstein porta i Beatles 
alla firma del loro primo contratto con la EMI.
Grazie a lui escono dalla "Caverna" 
e diventano i veri BEATLES.
Brian impose loro un cambio netto d'immagine
e quasi tutto quello che avevano sempre improvvisato
divenne ragionato e programmato al millimetro.
Nessun dettaglio era lasciato al caso
a cominciare da capelli e cravatte
col look da "baronetto"
fino alle uscite con media e fans.

Ora tutti al lavoro che sarà spedito ed efficiente.
A ottobre esce il primo singolo "Love Me Do"
e in gennaio il secondo "Please Please Me"
che poi sarà anche il titolo del primo album 
pubblicato il 22 marzo 63.


Fu un periodo folle nel mondo 
come nella musica e i quattro ragazzini 
ne erano la prova più evidente
tutto stava nascendo con grande energia
e tutto accadeva con incredibile efficienza.
Oggi non ostante l'era digitale non vi è nulla di paragonabile
alla creatività e alla velocità di quei tempi.  
"Please Please Me" venne registrato l'11 febbraio 1963
in appena quindici ore di lavoro!

Eccolo e buon ascolto (Spotify)

Please Please Me in Spotify







30 aprile 2020

Gentle Giant...

Magari vi aspettavate che parlassi del gruppo dei Gentle Giant
beh, la prossima volta 
anche se a me la "prog" non piace moltisssimo.

Parlo di politica e sono uno che non vota. 
Da "anarchico convinto" 
agnostico di ogni fede partitica
un ex dell' urna che le ha provate tutte
e alla fine ha detto BASTA è tutto finto 
per saggiare meglio ogni entità che si appalesa. 
Si perché ormai dobbiamo chiamarle così
queste figurine Panini che di anno in anno
(ma che dico anno...)
si scambiano il posto la casacca...e le mutande.
Non è demagogggico è REALE
non a caso il mio "partito" 
è costantemente in testa ai sondaggi (purtroppo).

E' molto raro vedere qualcuna di queste "entità" 
sia 'desinistra' sia 'dedestra',
che sappia di POLITICA.
Qui ne avete una, Guido Crosetto 
ormai lo conoscerete tutti.
Con "Gentle Giant" ci conosciamo dal 2011
e fra tutti i politici (pochi) 
con cui ho avuto il piacere di parlare
è tra i più obiettivi e aperti 
senza pregiudizi né dogmi
se non quello della coerenza.
Oggi ha postato questo appello 
e ve lo riporto integralmente
per condividerlo con voi

 

"Lo scrivo a quest’ora tarda, per farlo sedimentare.
Nessuno, che ami questa nazione, può pensare che 
questo periodo si possa gestire con le stesse contrapposizioni, 
gli stessi pregiudizi, le stesse tifoserie, gli stessi odi, 
nei quali siamo abituati a ristagnare. 

I tempi richiedono atti coraggiosi e forti, 
persone libere e lungimiranti, ma soprattutto 
la capacità di essere squadra, non nemici. 
Non è mia intenzione far appello ai buoni sentimenti, per nulla. 
Faccio appello all’intelligenza, alla capacità di scrutare il futuro, 
alla volontà di cambiarlo o almeno di provarci. 

Non abbiamo ancora compreso che questo terremoto 
ci lascerà a pezzi e che non ci salveremo cercando di strapparci l’un l’altro 
i brandelli di ciò che rimane. 
Le persone più coraggiose, ripongano le spade, le armi, l’odio. 
Non è il momento della lotta, ma quello della determinazione. 
Non parlo ai politici, parlo a tutta la classe dirigente 
che una nazione dovrebbe avere, su cui dovrebbe poter contare, 
nei momenti nei quali la storia ci porta sull’orlo di un baratro. 

Proviamo ad uscire dal provincialismo, dalla paura, 
dall’autolesionismo e dal vittimismo, dal senso di subalternità 
e dalla mediocrità. 
Si cerchino, si incontrino, si muovano, le persone migliori, 
tutti le conosciamo, che possono e vogliono aiutare l’Italia 
e non se stesse. 

Usciamo dal grigiore della banalità, dall’inadeguatezza della mediocrità, 
della droga del tirare a campare. 
Riprendiamoci l’orgoglio di crederci una grande nazione 
per ciò che sappiamo esprimere nel mondo da secoli. 
È l’ora di provare a farlo. Tutti. 
Escludendo i portatori di odio, 
di mediocrità, di divisione, di banalità. 
Usciamo tutti dal guscio e dal letargo nel quale abbiamo rinchiuso a forza 
la nostra anima e le nostre speranze e riprendiamo in mano 
gli arnesi per costruire il futuro dei nostri figli".

Guido Crosetto - 30 aprile 2020


Non saprei dirti se questa massa di paraculi ti ascolterà
temo di no...ma non disperiamo, chissà.
Una cosa è certa, un tempo quelli come te li definivano "Statisti"
Ecco secondo me Guido tu lo sei, anche se (spesso) non lo credi.