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04 marzo 2019

Come è profondo Lucio - Best Albums Ever (4)


Esiste il tempo?
Meglio dire di no..
appena 42 anni fa
usciva questo "primo album" di Lucio
dopo quasi due decenni
fatti di teatrini, sagre, jazz...
insulti, pomodori e ortaggi vari
che puntualmente coronavano le sue apparizioni.

Primo disco tutto suo
dopo i vari parolieri del passato
(Bardotti, Baldazzi, Pallottino, Roversi)
diventa finalmente "cantautore"
rompendo lo storico sodalizio
col poeta bolognese Roberto Roversi
autore dei tre album precedenti.
Primo album da autore
e (finalmente) primo album di successo.


Concepito nel suo rifugio delle Tremiti
dentro la sua Cala Matana
nella primavera-estate 77
e pubblicato nell'immediato autunno (21 novembre)
stupì tutti arrivando subito al cuore
come una ventata di nuova energia
e l'immagine del "cantante strano" e "anomalo"
svanì di colpo per lasciare il posto all'Artista
che finalmente maturo, trova se stesso
stupendo anche colleghi e musicisti
che non avrebbero mai creduto
potesse riuscire a farcela da solo.

Concepito non è un termine esagerato
perché questo disco per lui
fu una prova fondamentale
come la nascita di un figlio
e la rinascita del nuovo Lucio.
Negli anni in ogni intervista
e con tutti i suoi amici bolognesi
ha sempre scelto questo album
come quello più importante di tutti.

Otto brani e otto storie diverse
sia surreali e immaginate
che vissute realmente.
Lucio era un registratore umano
e riusciva a captare ogni dettaglio
che poteva uscire da qualsiasi contesto
o persona arricchendolo di fantasia
e suggestioni visionarie
bizzarre e caotiche
come l'ansiogeno e surreale teatrino
di "Corso Buenos Aires"
che a pensarci bene
se conoscete Milano
tanto surreale non è

"Ragioniere, dia a me la borsa
e vada via di corsa in fondo a quella via
a chiamar la polizia!
Non dobbiamo perder tempo!
C'è un bar qui vicino
si può telefonare
ci beviamo anche un grappino"…

o l'onanismo compulsivo
della ironica "Disperato erotico stomp"

"Quindi, normalmente,
sono uscito dopo una settimana
non era tanto freddo, e normalmente
ho incontrato una puttana.
A parte i capelli, il vestito
la pelliccia e lo stivale
aveva dei problemi anche seri
(che sostituisce la censurata "non avrò preso lo scolo")...
e non ragionava male.....
Ho fatto le mie scale tre alla volta,
mi son steso sul divano,
ho chiuso un poco gli occhi,
e con dolcezza è partita la mia mano"

Bizzarrie e profondità immense
proprio come lui.
Già da quel fischio di "Come è profondo il mare"
si sente il mare della vita
il mare inteso come
pensiero, libertà, umanità
sensibilità, intelligenza, insomma l'uomo stesso
alle prese ogni giorno col suo
eterno dilemma esistenziale
col potere e strapotere del mondo
della sua violenza e assurdità

"Certo
Chi comanda
Non è disposto a fare distinzioni poetiche
Il pensiero come l'oceano
Non lo puoi bloccare
Non lo puoi recintare
Così stanno bruciando il mare
Così stanno uccidendo il mare
Così stanno umiliando il mare
Così stanno piegando il mare"

Lucio è sempre stato un po' "politico"
ma nel senso più ampio del termine
non certo di militanza servile
e qui diventa ancora più intenso
elegante, sobrio, concreto
senza schiamazzi né stranezze
ma anzi, con una grandissima attenzione
agli arrangiamenti e la cura artigianale
di suoni e dettagli mai sentiti prima
nell'era più sperimentale e barocca.

Fu realizzato "in diretta"
come si usava allora
e come facevano tutti i grandi (come Battisti)
con lui che suonava guidando coristi e musicisti
(tra cui gli Stadio, Luciano Ciccaglioni, Jimmy Villotti)
per aggiungere o tagliare
in un lavoro di assoluta cesellatura artigianale
e SENZA CLIC !
Da cui oggi quasi nessuno si azzarda a "uscire"...
e si scopre anche un nuovo Lucio
più intimo e attento
come nella dolce rabbia
della solitudine paranoica
de "Il cucciolo Alfredo"

"La musica andina, che noia mortale,
sono più di tre anni che si ripete sempre uguale,
mentre il cucciolo Alfredo canta in modo diverso
la canzone senza note di uno che si e` perso"....

o la solitudine malinconica di "E non andar più via"
e quella struggente di "Quale allegria"
ispirato alla scomparsa di sua madre.

"Quale allegria
Se ti ho cercato per una vita senza trovarti
Senza nemmeno avere la soddisfazione di averti
Per vederti andare via
Quale allegria
Se non riesco neanche più a immaginarti
Senza sapere se strisciare se volare
Insomma, non so più dove cercarti"

Finalmente un punto di equilibrio
tra il saltimbanco che conoscevamo
e l'uomo più solitario e sensibile.
Ron afferma che "Lucio in quel momento
era magico, in vero stato di Grazia!
E tutta la sua energia riusciva
a illuminare chiunque gli fosse intorno".

Si è vero e si sente ancora oggi
è un suono diverso "presente" e vivo.
Questo disco fu la rampa di lancio
per tutti i lavori successivi
da qui in poi
solo successi.
E un anno e mezzo dopo
il successo fu ancora più grande
con l'album "Lucio Dalla"
quello che conteneva "L'anno che verrà"
"Anna e Marco" e molte altre
e che arrivò fino a un milione di copie vendute.

Come spesso accade
il gran successo può dar fastidio a qualcuno
o almeno suscitare (legittime) curiosità
così nell'estate 79
anche il settimanale "L'Espresso"
prese la briga di occuparsi di lui
scrivendo... "Ma che ci trovano in quel Dalla?"
Alla fine era solo una chiacchierata
botta e riposta a viso aperto
col celeberrimo Giorgio Bocca.
Certo, sarebbe bastato
capire di musica o almeno
avere un po' di orecchio
e quel titolo con quella domanda cretina
non sarebbe mai uscito
ma da uno che si occupava di
falci martelli e garofani
cosa ti potevi aspettare?...

Ok.... continuate l'ascolto
e non pensateci!
E poi continuate anche la lettura
ma stavolta con un libro
pubblicato da Rizzoli nel 2007
"Come è profondo il mare"
Biografia del capolavoro di Lucio Dalla
di Maria Laura Giulietti

Ciao bellini alla prossima
(e sarà ancora un altro Lucio....)








Pubblicazione 1977
Durata 36:04
Tracce 8
Etichetta RCA Italiana PL 31321
Produttore Alessandro Colombini e Renzo Cremonini
Registrazione studi RCA (Roma, Italia), Stone castle studios (Carimate, Italia)
tecnico del suono Maurizio Montanesi e negli Stone Castle Studios di Carimate Ezio De Rosa).

 Lato A

Come è profondo il mare - 5:24
Treno a vela - 3:27
Il cucciolo Alfredo - 5:22
Corso Buenos Aires - 4:38



Lato B

Disperato erotico stomp - 5:52
Quale allegria - 4:30
...E non andar più via - 3:25
Barcarola - 3:50



Formazione
Lucio Dalla – voce, fiati, tastiera, sintetizzatore
Luciano Ciccaglioni – chitarra
Alessandro Centofanti – tastiera, sintetizzatore
Ron - Rosalino Cellamare – chitarra, tastiera, sintetizzatore
Fabio Liberatori – tastiera, sintetizzatore
Marco Nanni – basso
Giovanni Pezzoli – batteria
Jimmy Villotti – chitarra
Paolo Donnarumma – basso (in Come è profondo il mare)
Flaviano Cuffari – batteria (in Come è profondo il mare)
Claudio Bazzari – chitarra (in Come è profondo il mare)
Gianni Oddi – fiati
Gaetano Zoccanali – fiati
Baba Yaga – cori