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14 ottobre 2025

Faces, l'album dimenticato


"Oggi" 14 ottobre 1980 gli Earth Wind & Fire 

pubblicano "Faces"...l'album dimenticato



Personalmente (chi mi segue lo sa fin troppo bene) 

con gli Earth Wind & Fire ho da sempre un rapporto speciale e viscerale. 


Questa band si è "impressa" in me fin da ragazzo 

e si è subito imposta fra tanti altri nomi del Soul/RnB 

che cominciavo a seguire nei primi anni 70. 

Ma allora era soprattutto il Rock a farla da padrone 

e chi amava la black veniva giudicato "strano"...un alieno...


Ancora più strano fu il modo in cui riuscii a scovarla 

tra le nenie melodico/italiote di allora: 

1975, nel nostro albergo soggiornava spesso un venditore ambulante di dischi

che manco a dirlo era di Sanremo, girava tutti i mercati dei paesini dell'Italia centrale 

ovviamente con tutti gli ultimi successi del momento 

ma fra i tanti i Massimi Ranieri...Oriette Berti...e Mini Reitani...

aveva anche una bella scorta di musica internazionale di prim'ordine

che ovviamente NESSUNO gli comprava ma che lui testardo teneva lì di scorta

"non si sa mai che arrivi qualche matto come me" diceva

era un grande intenditore e appassionato di tutto anche di jazz

ma certo non erano quelli i generi che gli permettevano di campare...


"beh un matto ce l'hai di fronte fammi sentire quei dischi che non vendi"

Prese un cassettone nascosto e si aprì il vaso di Pandora...

Stevie Wonder...Roberta Flack...O'Jays...Temptations...e poi

Earth Wind & Fire! Rimasi letteralmente folgorato

pur amando tantissimo Zeppelin...Purple...e Beatles...

non c'era niente di quel "bianco" che riusciva a darmi emozioni così forti 

come il Soul e quando sentii "That's The Way of the World" altro che brivido... 

rimasi ipnotizzato da tanta bellezza, non c'era nulla di paragonabile

Dopo 10 riascolti si arrese e mi regalò il disco!

Ma arriviamo al 1980, quella passione si era trasformata in "lavoro" 

da ormai quattro anni ero alla radio e gli EWF nel loro periodo imperiale 

anche grazie allo strepitoso successo dell'album precedente "I Am". 

L'attesa per questo "Faces", doppio album con 15 brani 

aveva creato così tanta eccitazione e aspettative che ci furono molti preordini 

tuttavia anche se la sua posizione nella Top 10 di Billboard era praticamente garantita 

cominciarono i problemi già con la scelta del singolo principale "Let Me Talk" 

una canzone potente ma giudicata "non radiofonica"...dai famosi addetti ai lavori!

Come ricorda George Littlejohn, fan di lunga data del gruppo

e co-CEO di Purpose Music: "Sebbene fosse una grande canzone 

con un grande messaggio, 'Let Me Talk' era di gran lunga 

la canzone meno orecchiabile dell'album. 

Quasi qualsiasi altra canzone sarebbe stata un successo 

se pubblicata come singolo principale"


Ma il fatto era che mentre Maurice White (leader e fondatore) 

aveva scelto "Let Me Talk" proprio per il suo testo potente 

la sua etichetta voleva solo ritornelli e se ne infischiava altamente

come sempre accade. 


Il secondo problema era una certa corrente sotterranea di critici snob invidiosi 

che l'anno precedente avevano bollato gli EWF di eccessiva smania commerciale 

causa TROPPO SUCCESSO (!!) quello del singolo "Boogie Wonderland"

che impervesava in tutte le radio e discoteche del mondo 

e ora qualsiasi cosa fosse uscita sarebbe stata bocciata a prescindere 

la sentenza era stata emessa e aveva decretato la fine del gruppo!

....AVETE CAPITO IN CHE MANI?....

giornalai prezzolati e corrotti in grado di manipolare classifiche e media.

Alcuni scrissero di Faces "è un minestrone effervescente con tanto colore e poca sostanza" 

oppure criticando la "esagerata megalomania" e "pretenziosità" di Maurice. 


Mentre l'eccezionale varietà stilistica spaziava tra jazz, rock, RnB e pop

loro si preoccupavano di schiacciare la band con le critiche più assurde  

è evidente che fu una manovra orchestrata ad arte dalle etichette concorrenti.

L'intento di White è sempre stato sincero e rivolto alla pura condivisione dei linguaggi 

ma evidentemente per "loro" c'era ben altro a cui pensare....

poi diciamolo, se a dominare e bruciare le classifiche erano canzoncine 

come "Funkytown" o "Lady".... di che vogliamo parlare?!

Al contrario di quegli stornelli Faces era complesso, elaborato, curatissimo 

nella scrittura, negli arrangiamenti, nella copertina, nelle immagini, nei colori, 

nelle dimensioni...ma una volta stroncato  non si è mai più ripreso 

neanche quando furono rilasciati i due singoli successivi 

e non ha mai raggiunto o tanto meno avvicinato la gloria dei precedenti lavori.

Ormai la merda era stata lanciata e non ci fu nulla da fare.


Ancora oggi, quarantacinque anni dopo, è ancora tutto da gustare scoprire e riscoprire 

ufficialmente annoverato e considerato come "l'album dimenticato" degli EWF. 

Stilisticamente vario, mai monotono, ben scritto e con una produzione raffinatissima

un concentrato di buone idee e intuizioni che ne fanno un capolavoro assoluto e senza tempo

non è certo la mancanza di qualità che ha penalizzato il disco 

ma soltanto la malvagità di quelle maledette teste di cazzo!

 

Fatemi un favore: 

trascurate per una volta i soliti "September"..."Let's Groove"..."Booogie Wonderland" 

prendetevi una buona cuffia possibilmente chiusa, non quelle merdine dei telefoni

e regalatevi almeno un'ora di tempo per questo capolavoro. 

Se non volete acquistare il cd o il vinile usate pure Spotify o altro...ma fatelo

non merita l'oblìo, né l'album né tantomeno Maurice (che Dio l'abbia in Gloria)

e che definì Faces ..."Il mio disco preferito"  ........G R A Z I E 💙




TITLE TRACK



01 Let Me Talk
02 Turn It Into Something Good
03 Pride
04 You
05 Sparkle
06 Back On The Road
07 Song In My Heart
08 You Went Away
09 And Love Goes On
10 Sailaway
11 Take It To The Sky
12 Win Or Lose
13 Share Your Love
14 In Time
15 Faces

BONUS TRACKS (solo nelle nuove edizioni)

16 Let Me Talk (12″ Long Version)
17 You (Alternative Mix)
18 And Love Goes On (Alternative Mix)









18 novembre 2022

Il Boss è tornato (in cucina)



Ho letto critiche e smorfie schifate dalle (solite) firme illustri 
del nostro gggiornalismo...
Springsteen registra un album dedicato al soul e all'R&B
e 'sti farisei ovviamente si scandalizzano
"dimenticando" che quegli stili e quel sound
sono sempre stati presenti esilaranti e convincenti
nel sound della E Street Band.

Questo amore per il soul viene da lontano
(come lui stesso ha ripetuto)
dalle giornate in cucina con sua madre
con quegli odori di autentico r'n'b
che sgorgavano dalla radio
e aggiungevano il giusto sapore a tutte le pietanze
quindi se oggi sto "ragazzone" decide di tornare
in quella cucina lasciatelo fare cazzo
rispettate almeno i suoi 73 suonati e cantati
e il mezzo secolo di energia e passione
che ci ha sempre donato
con efficiente e fedele puntualità.

Gli ipocriti "dimenticano" che tutte le star prima o poi 
non resistono al classico e ci si tuffano dentro 
come bambini al parco giochi
ma questo non significa "raschiare il barile"
(tanto meno per Bruce)
la decisione di rimpastare una torta di cover
con queste 15 canzoni dimostra una profonda conoscenza
e un grande buon gusto.

Forse la cosa inaspettata di Only the Strong Survive
è come sia essenzialmente uno show a due tra lui
e il co-produttore Ron Aniello
che suona ogni strumento tranne ottoni, legni e archi.

Ci sono anche cori occasionali
insieme a due guest di Sam Moore
ma le basi sono tutte creazioni in studio di Aniello
che riproduce sapientemente i sapori di Motown,
Philadelphia International, Stax
e tutta l'anima dei quartieri alti di Chicago.

La mancanza di musicisti aggiuntivi
significa che tutta l'attenzione è rivolta alla performance di Springsteen 
che suona abbastanza bene e diciamo...se la cava!

Sa molto bene come giocare con la sua gamma tonale
e come cantare senza troppo miele
tutte abilità che aiutano sempre.
Qui dentro non hanno solo reinterpretato 
ma si sono divertiti alla grande 
che è il solito e "semplice" segreto
per far divertire tutti noi...








09 giugno 2021

Prince Tribute - Wil Key feat. Jill Jones





Wil Key, cantante, compositore, polistrumentista californiano (L.A.)
si è unito alla mitica Jill Jones di Paisley Park
per celebrare la vita e l'eredità musicale di Prince.

La canzone è stata scritta da Key
come parte del suo più recente doppio album (Globetrotter: Side B)
registrato in 15 paesi diversi e con oltre 40 artisti da tutto il mondo.

Per ottenere il suono distintivo di Prince
Key ha deciso di produrre la traccia utilizzando solo strumenti reali
tranne una LINN drum machine vintage progettata da Roger Linn
e utilizzata da Prince in molti dei suoi maggiori successi.

In linea con questo spirito di autenticità
Key si è occupato personalmente della programmazione della LINN drum
ed ha anche scelto, nel classico stile Prince
di eseguire quasi tutte le parti musicali, comprese tutte le voci maschili
l'organo, i sintetizzatori e le parti di chitarra ritmica.

Andrew Gouche, uno dei bassisti di Prince
ed ex direttore musicale di Chaka Chan
ha contribuito alle parti strumentali.
La linea di basso di Gouche aiuta a galvanizzare il groove
colmando il divario tra i ritmi della LINN drum e la chitarra di Key.
A completare la band alla chitarra solista c'è Tori Ruffin
proveniente dai The Time, il gruppo creato da Prince
che marca un assolo infuocato e tinto di jazz
degno del PurpleSound dei tempi migliori.

La sessione vocale si è svolta agli LA Studios di Hollywood
proprio dietro l'angolo dell'amato Sunset Sound
lo studio di registrazione di Prince .
Jill Jones è altrettanto presente, vibrante e piena di sentimento
proprio come negli anni '80 nei suoi album prodotti da Prince.
La canzone si chiude con una lettera d'amore commovente ed emotiva
letta da Jill al suo vecchio amico e partner musicale.

Il brano è uscito il 7 giugno
in occasione di quello che sarebbe stato
il 63° compleanno del nostro PurpleKing.
È disponibile su tutte le piattaforme e nel prossimo futuro
sarà disponibile anche su vinile in edizione limitata.
Maggiori informazioni le trovate su: www.wil-key.com




GiMi Blog
Fonte: Larimar Records






Ora ascoltatela è una ballad molto godibile e ben fatta.
Certo, la voce di Prince MANCA terribilmente...
ma il sound è molto vicino e si avverte comunque una certa "presenza".






08 dicembre 2018

BEST ALBUMS EVER (2)

Eccoci al secondo disco di questa raccolta
appena iniziata qualche settimana fa.
Come sempre il consiglio che vi do
è quello di leggere col suono del disco
magari in vinile ma capisco...
non è sempre possibile (né comodo)
quindi va benissimo anche da uno qualsiasi
degli "ordigni" disponibili on line
(sotto vi ho messo il link a Spotify) 
buona lettura e buon ascolto
(possibilmente in cuffia!).


ASCOLTALO SU SPOTIFY MENTRE LEGGI IL POST

👇

SPOTIFY - Best Albums Ever (2)
SPOTIFY - Best Albums Ever (2)





La seconda puntata dei Best Albums Ever
riguarda un altro disco meraviglioso
'Songs In the Key of Life'
di quella autentica meraviglia
qual è Stevie Wonder.



La Motown lo pubblicò nel 1976
(anno domini anche per noi delle "radio libere")
e non ci mise molto ad arrivare in cima alle classifiche.

(l'8 ottobre sarà già in classifica come NewEntry al numero 1 !) 


sulla 'Billboard 200' rimase in testa per ben 14 settimane
ma Stevie spopolava un po' ovunque non solo in USA.
Era ai primi posti anche in Olanda, Regno Unito
Nuova Zelanda, Norvegia, Svezia.
Oggi sembra normale ma all'epoca
'girare' il mondo lo si faceva FISICAMENTE non come adesso con la rete...
i pacchi di dischi viaggiavano da un posto all'altro del mondo
e si doveva aspettare settimane o mesi
per leggere report cartacei recensioni e classifiche.

Questo album è uno di quelli 'pesanti'...(in senso buono)
quasi tutte le tracce potrebbero essere delle odierne hit
è suonato e arrangiato magistralmente
ha una grafica stupenda
ed è doppio + bonus EP.
E' un lavorone ambizioso e bellissimo
che arriva dopo altri bei dischi
di un artista già affermato da tempo
e ormai vera e appagata superstar
tanto appagata che stava meditando di lasciare tutto
per rifugiarsi in Ghana!

Si era fanaticamente avvitato nella visione politica
di oppositore antigovernativo
volendo testimoniare il suo dissenso
in maniera radicale e concreta.
Meno male che ci ripensò
e fu proprio mamma Motown
a convincerlo il 5 agosto 1975
con un bel contrattino... di quelli irrinunciabili..


Berry Gordy, Johanan Vigoda, Stevie Wonder, Barney Ales


7 anni, 7 LP, 37 milioni di dollari
e controllo artistico totale.
Diciamo che il Ghana e la politica potevano aspettare...
Per quegli anni (ma ancora oggi)
era davvero una proposta irrinunciabile
uno dei contratti più ambiziosi e costosi
mai raggiunti da un artista.
Stevie si prese il cosiddetto anno sabbatico 
per riflettere e lavorare
non mancava molto al 76 e i contratti vanno onorati!

E' inutile dire che nel frattempo alla Motown
avendo investito così tanto in lui
non piaceva certo ingannare l'attesa mangiandosi le unghie
era pienamente legittimata a bombardare il mondo
di interviste news, fake news, veline, gossip
paginate di articoli, special tv, playlist radiofoniche
tutto quel che poteva essere utile
a caricare di tensione i fans di tutto il mondo
doveva essere fatto
e lo fece, altro che!




Funzionò alla perfezione
eravamo tutti impazziti e impazienti
e il disco dopo diversi annunci civetta
finalmente uscì il 28 settembre 1976.
Già a "scatola chiusa" sapevi che era bellissimo
bastava solo toccarlo o anche solo vederlo in vetrina
era il totem da portarsi a casa e venerare
doppio vinile + EP supplementare + libretto di 24 pagine.



Ecco, poi passata la magia del vinile
e la sbornia feticista del possesso
andava "suonato" in religioso silenzio
sfogliando testi immagini e quant'altro
e li ti accorgevi subito
che oltre all'oggetto c'era anche un'anima.
Non dovevi far nulla
solo ascoltare i suoni e la voce
in attesa che la tua schiena parlasse
col codice dei brividi
e parlava... altro che se parlava!

Stevie è un grande certo
ma non solo nella mera esecuzione
mette mani anima cuore e cervello
su ogni piccolo dettaglio
soprattutto dopo quella benedetta firma
la sua iperattività toccò livelli cosmici
avvalendosi del meglio del meglio del meglio.
Quasi tutte le registrazioni
vennero fatte ai Crystal Sounds Studios di Hollywood
con Gary Olazabal e John Fischbach (ingegneri del suono).
Altre tracce invece
furono realizzate al Record Plant di Hollywood e di Sausalito.
Quando i Crystal erano impegnati
si spostò per sei settimane
all'Hit Factory di New York.
Quel contratto lo ossessionava
e la pressione lo teneva schiacciato a terra
come un'ala deportante
il suo maniacale perfezionismo aumentava.
Trascorreva giorni e notti in studio
non mangiava e non dormiva per lunghi periodi
neanche quando tutti gli altri se ne andavano.



E' un'opera ambiziosa e mastodontica
130 persone lavorarono all'album
tra cui anche vere leggende del Soul e del Jazz
come Herbie Hancock in "As"
George Benson in "Another Star"
Minnie Riperton & Deniece Williams in "Ordinary Pain"
e Mike Sembello che suonò la chitarra in molte tracce
scrivendo anche "Saturn" a quattro mani con Wonder.


Dopo i primi giorni di rotazione
nelle play di tutto il mondo
schizzò immediatamente
nelle classifiche
e sulla Billboard Pop Albums Chart
fu subito new-entry al primo posto!
Divenne l'album con più settimane al numero 1
fino al 15 gennaio 1977, quando cedette il posto
a Hotel California degli Eagles.

Songs in the Key of Life
fu anche il disco con più singoli di successo
mai pubblicati da Wonder.
Dall'album furono estratti i singoli
"I Wish"
"Sir Duke"
"Another Star"
"As"
e anche se mai uscita come singolo
"Isn't She Lovely"
fu uno dei brani più famosi di Wonder
insieme a "Pastime Paradise"
e "Village Ghetto Land".



Nel 2005 la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti
lo inserì nel 'National Recording Registry'
con la definizione di
"culturalmente, storicamente
ed esteticamente significativo"
Nel 1977 venne certificato disco di diamante dalla RIAA,
avendo superato le 10 milioni di copie solo in USA
ricevendo ben sette nomination
ai Grammy Awards, compreso il prestigioso
Album of the Year
già vinto in passato con 'Fulfillingness' First Finale'.
Anche se Stevie non si presentò ai Grammy
(era in vacanza in Africa)
presenziò via satellite ricevendo "a distanza"
quattro dei sette premi:
'Album of the Year'
'Best Male Pop Vocal Performance'
'Best Male R&B Vocal Performance'
e 'Producer of the Year'.

Elton John disse: "secondo me 'Songs in the Key of Life'
è il miglior album mai pubblicato"
Michael Jackson: "Songs in the Key of Life
è il più grande album di Stevie ed è il mio preferito"
Prince: "il miglior disco mai registrato"
George Michael: "il mio preferito di sempre"
Nel corso degli anni molti artisti pubblicarono
almeno una cover dei loro brani preferiti.
Mary J. Blige 'As'
George Michael 'Love's in Need of Love Today'
ed eseguì 'Village Ghetto Land'
al Nelson Mandela 70th Birthday Tribute del 1988
e anche 'Pastime Paradise' e 'Knocks Me Off My Feet'
durante il tour Cover to Cover Tour nel 1991.


Lo stesso Wonder disse nel '95
"è il disco che mi ha più soddisfatto
è l'acme della mia creatività e purtroppo
non credo sia ripetibile un'esperienza del genere
certe 'energie' arrivano una volta sola"



Lato 1

Love's in Need of Love Today (Wonder) – 7:06
Have a Talk with God (Calvin Hardaway, Wonder) – 2:42
Village Ghetto Land (Gary Byrd, Wonder) – 3:25
Contusion (Wonder) – 3:46
Sir Duke (Wonder) – 3:52


Lato 2

I Wish (Wonder) – 4:12
Knocks Me Off My Feet (Wonder) – 3:36
Pastime Paradise (Wonder) – 3:27
Summer Soft (Wonder) – 4:14
Ordinary Pain (Wonder) – 6:16


Lato 3

Isn't She Lovely? (Wonder) – 6:34
Joy Inside My Tears (Wonder) – 6:31
Black Man (Byrd/Wonder) – 8:27


Lato 4

Ngiculela - Es Una Historia - I Am Singing (Wonder) – 3:48
If It's Magic (Wonder) – 3:12
As (Wonder) – 7:08
Another Star (Wonder) – 8:08
A Something's Extra



EP - A Something's Extra


Lato 1

Saturn (Michael Sembello, Wonder) – 4:54

Lato 2

All Day Sucker (Wonder) – 5:06
Easy Goin' Evening (My Mama's Call) (Wonder) – 3:55


Stevie Wonder - voce, tastiere, batteria, percussioni
Amale Matthews - percussioni
Greg Phillinganes - tastiera
Josette Valentino - percussioni
Michael Sembello - chitarra
Nathan Wands - batteria, percussioni
Shirley Brewer - percussioni, cori
Ben Bridges - chitarra elettrica
Nelson Hayes - percussioni
Greg Brown - batteria
Herbie Hancock - tastiera
Marietta Waters - percussioni
Dean Parks - chitarra
Nathan Alford Jr. - percussioni
Snuffy Walden - chitarra
Ronnie Foster - organo Hammond
Bobbye Hall - percussioni
Larry Latimer - percussioni
Sneaky Pete Kleinow - steel guitar
Charles Brewer - percussioni
Carmelo Garcia - timbales
John Fischbach - percussioni
Renee Hardaway - percussioni
Dorothy Ashby - arpa
Steve Madaio - tromba
Ray Maldonado - tromba
Glenn Ferris - trombone
Jim Horn - sax
Trevor Lawrence - sassofono tenore
Hank Reed - sassofono tenore, sax alto
Bobbi Humprey - flauto

Cori

Madelaine Jones, Linda McCrary 
Lynda Laurence, Minnie Riperton 
George Benson, Carolyn Dennis 
Josie James, Terry Hendricks 
Sundray Tucker, Syreeta Wright 
Charity McCrary, Deniece Williams


REGISTRAZIONI

Crystal Sounds Studios - Hollywood 
Record Plant - Hollywood e Sausalito 
'Hit Factory - New York. 


Pubblicazione 28 settembre 1976
Durata 95:29
Dischi 2 + EP
Tracce 17
Produttore Stevie Wonder
Etichetta Motown


( Credits: All Music, Acclaimed Music, Rolling Stone, Q Magazine )




08 novembre 2017

Judi Jackson vale

Uscirà tra un mesetto ( 8 dicembre ) 'Blame It On My Youth'
il mini album di JUDI JACKSON
debuttante americana della Virginia ma residente a Londra già da un po'.

Debuttante si, ma solo come solista
perché dopo aver omaggiato Amy Winehouse e Nina Simone
in svariate performance
è poi apparsa nel "Family Dinner - Volume 1"
di Snarky Puppy.

In questo album d'esordio
ci sono cinque canzoni più due brevi "interludi"
tutte dal sapore (manco a dirlo) soul/jazz/R&B
la mia cucina preferita
e qui sotto c'è WORTH IT.. un ottimo assaggio


17 maggio 2016

Una "novità assoluta" che gira da 2 anni: gli ART of TREE


Oggi vi ri-segnalo questo gruppo soul indonesiano...gli ART of TREE (questo blog non esisteva 2 anni fa quindi è come fosse la prima recensione) non so quanti saremo in Italia ad apprezzarli e conoscerli ma per me fu una piacevole scoperta.
Sei giovani musicisti: Muhammad Ibnu Rafi (batteria), Felix Tri Kurnia (chitarre), Abram Lembono (tastiere), Dimas (voce solista), Andre Rugebert alias Shotgun Dre (MC ) e Fajar Nugroho (basso).
Sfoggiano con orgoglio un po' snob la loro diversità dai classici gruppi e affermano di essere insieme per condividere una vera missione: "il nostro impegno è differenziarci dalla massa e diffondere un messaggio positivo e di buona energìa attraverso la musica e i testi, la nostra diversità è una ricetta armonico/cacofonica che trascende da nazioni confini e generi musicali "... (Wow) ...
Vi accorgerete presto che si tratta di un album strano, a un certo punto sentirete anche fondere insieme tutti i tipi di suoni e generi possibili, in alcuni momenti c'è anche aria di EW&F... c'è il soul il rap il tribe il jazz il funk il reggae..... 
Comunque i ragazzi di questa band sono realmente convinti e ben motivati, questa specie di missione loro la chiamano "Seed the Sounds of the Global Generation" e il primo lancio della semina è proprio questo nuovo album, l'omonimo 'Art Of Tree'.
Non sarà un ascolto easy o da "hit-radio"... ma, se avete orecchie attente e avventurose sarà una piacevole scoperta anche per voi, un bel viaggio che vi porterà molto lontano...almeno fino a Bali.

10 marzo 2016

Pop&Soul i Nuovi Album in Arrivo


Ieri nella lunghissima mail delle news c'era una interminabile raffica di nomi titoli e date.
100 nuovi album di prossima uscita ma tranquilli...vi citerò solo i 18 più famosi qui in itaglia

The Three Degrees - Strategy: Our Tribute To Philadelphia (11 marzo)
Anthony Hamilton - What I'm Feeling (25 marzo)
Mayer Hawthorne - Man About Town (8 Aprile)
Melba Moore - Forevermoore (10 Aprile)
Gregory Porter - Take Me To The Alley (6 Maggio)
Corinne Bailey Rae - The Heart Speaks In Whispers (13 Maggio)
Chris Jasper - Share With Me - (Estate 2016)


Ancora in lavorazione

Michael McDonald
Chaka Khan - The iKhan Project
Evelyn Champagne King
Maxwell - BlackSUMMERSnight
Stevie Wonder - When the World Began
Erykah Badu
Anita Baker - Only Forever
Larry Coryell & The Eleventh House - Seven Secrets
En Vogue
Emili Sande - Who Needs the World?
Georgio Moroder - 74 is the new 24

19 febbraio 2016

THE SUFFERS 10 allegri "debuttanti"



Devo assolutamente segnalarvi questi fantastici 10 fenomenali "debuttanti" (sono insieme dal 2011 e sono già al 3° album). Vengono da Houston e si chiamano THE SUFFERS. 

Lo scorso dicembre sono stati premiati da Billboard nella "Top 10 Anticipated Rock & Alternative Albums".

Sono giovani bravi talentuosi e pieni di groove, ma fanno un r&b che sembrano dei veterani piovuti dagli anni 70. 

A dire il vero loro dicono di suonare il "Gulf Coast Soul" un misto blues, soul, country, caribbean, cajun styles, hip hop...ma ok, qualunque cosa sia MI PIACE!

Ognuno fa la sua parte in modo perfetto e calibrato, nessuno prevarica l'altro e al centro c'è lei, Kam Franklin, la voce regina potente e amabile come tutta la band.

"The Suffers" è anche il titolo dell'album che trovate in tutti gli stores... 

Ma intanto cliccate e godetene tutti
(Il player da smartphone e tablet potrebbe non aprirsi correttamente)

16 febbraio 2016

Grammy Awards 2016






Eccoci all'appuntamento con l'Oscar della musica o come qualcun altro lo chiama
il "Sanremo degli americani". Stanotte allo Staples Center di Los Angeles è passata l'edizione numero 58 ed è stata senza dubbio la più strana e dimessa della storia, piena anche di defezioni e problemi tecnici.
Come quelli di Adele col microfono ma prontamente superati improvvisando una simpatica scenetta riparatrice salutando Kendrick Lamar...."Ti amo Kendrick, sei incredibile!".... 
Per una volta non ha vinto nulla (il suo album è appena uscito) se non il 'TopTrending' di Twitter. 


Come tutti sapete poi negli ultimi mesi abbiamo avuto una sfilza impressionante di lutti, tant' è che è stata subito ribattezzata come "l'edizione dei necrologi"!...
Tra gli omaggi quello di Verdine White fratello di Maurice (un saluto velocissimo) prima della premiazione a Taylor Swift.
Eagles e Jackson Browne per Glenn Frey, gli Hollywood Vampires per Lemmy con un inferno quasi vero sul palco dello Staples.
Lady Gaga che ha cercato di mettere tutta la sua bravura per David Bowie anche se in maniera un po' troppo compressa e affrettata. Ha scelto troppe canzoni (10) ed era impossibile rendere godibile il tutto in soli 4 minuti e mezzo.
Non ostante la sua abilità il risultato è stato goffo e senza il giusto pathos che avrebbe meritato David, peccato. Nessun tributo invece per Natalie Cole, pessima figura degli organizzatori.
Ancora più goffo e ridicolo lo strapuntino di Miguel per Michael Jackson e "Off the wall" veramente breve e compresso un po' come tutto lo show, pieno di scenette anche inutili che hanno ristretto di molto le premiazioni ma...comanda la tivvù....



Andando al sodo segnalo il trionfo di Taylor Swift e i buoni risultati di Alabama Shakes e Kendrick Lamar anche se non ha avuto la meritata consacrazione. 
Tra gli altri nomi più famosi e apprezzati anche qui in Italia spiccano Muse, Ed Sheeran, Lalah Hathaway, D'Angelo, The Weeknd, Mavis Staples, Roger Waters, John Scofield, Buddy Guy.

Ma eccovi l'elenco completo nelle due categorie :
Cat.Principale :

Album of the Year: "1989", Taylor Swift
Record of the Year: "Uptown Funk", Mark Ronson feat. Bruno Mars
Best New Artist: Meghan Trainor 
Best Rock Performance: "Don't wanna fight", Alabama Shakes
Best Rap Album: "To pimp a butterfly", Kendrick Lamar
Best Country Album: "Traveller", Chris Stapleton
Song of the Year: "Thinking Out Loud", Ed Sheeran
Best musical theater album: "Hamilton"























Cat. minore (escluse classica, gospel e regionale) :

Best Rock Album: "Drones", Muse
Best pop vocal album: Taylor Swift, "1989"
Best instrumental composition: Arturo O'Farril, "The afro-latin jazz suite"
Congrats Best Arrangement, Instrumental Or A Cappella: Ben Bram, Mitch Grassi, Scott Hoying, Avi Kaplan, Kirstin Maldonado e Kevin Olusola per "Dance Of The Sugar Plum Fairy" (Pentatonix)
Best Arrangement, Instruments And Vocals: Maria Schneider per "Sue (Or In A Season Of Crime)" (David Bowie)
Best boxed or special limited edition package: "The rise and fall of Paramount Records, vol. 2", Susan Archie, Dean Blackwood, and Jack White
Best Album Notes: "Love Has Many Faces", Joni Mitchell
Best Historical Album: "The Basement Tapes Complete: The Bootleg Series Vol. 11", Bob Dylan
Best Engineered Album, Non-Classical: "Sound and color", Alabama Shakes
Best Remixed Recording, Non-Classical: "Uptown Funk (Dave Audé Remix)", Mark Ronson
Best Surround Sound Album: "Amused to death", Roger Waters
Best Contemporary Instrumental Album: "Sylva", Snarky Puppy & Metropole Orkest
Best New Age Album: "Grace", Paul Avgerinos
Best improvised jazz solo: "Cherokee", Christian McBride
Best Jazz Vocal Album: "For One To Love", Cécile McLorin Salvant
Best Jazz Instrumental Album: "Past Present", John Scofield
Best Large Jazz Ensemble Album: "The Thompson Fields", Maria Schneider Orchestra
Best Latin Jazz Album: "Made In Brazil", Eliane Elias
Best Reggae Album: "Strictly Roots", Morgan Heritage
Best World Music Album: "Sings", Angelique Kidjo
Best Children's Album: "Home", Tim Kubart
Best Spoken Word Album: "A Full Life: Reflections at Ninety", Jimmy Carter 
Best Comedy Album: "Live At Madison Square Garden", Louis C.K.
Best latin pop album: "A Quien Quiera Escuchar", Ricky Martin
Best latin rock, urban or alternative album: "Hasta La Raíz", Natalia Lafourcade, e "Dale", Pitbull (parimerito)
Best american roots performance: "See That My Grave Is Kept Clean", Mavis Staples 
Best American Roots Song: "24 Frames", Jason Isbell
Best Americana Album: "Something More Than Free", Jason Isbell
Best Bluegrass Album: "The Muscle Shoals Recordings", Steeldrivers
Best Blues Album: "Born To Play Guitar", Buddy Guy
Best Folk Album: "Béla Fleck And Abigail Washburn", Béla Fleck e Abigail Washburn
Best Regional Roots Music Album: "Go Go Juice", Jon Cleary
Best Compilation Soundtrack For Visual Media: "Glen Campbell: I'll Be Me", artisti vari
Best Score Soundtrack for Visual Media: "Birdman", Antonio Sanchez
Best Song Written for Visual Media: "Glory", Common & John Legend (dalla colonna sonora di "Selma")
Best Music Video: "Bad Blood", Taylor Swift feat. Kendrick Lamar
Best Music Film: "Amy" (documentario di Asif Kapadia su Amy Winehouse)
Best Country Solo Performance: "Traveller", Chris Stapleton
Best Country Performance Duo/Group: "Girl Crush", Little Big Town
Best Country Song: "Girl Crush", Little Big Town
Best Dance Recording: "Where Are Ü Now", Skrillex e Diplo con Justin Bieber
Best Dance Electronic Album: "Skrillex And Diplo Present Jack Ü", Skrillex e Diplo
Best R&B Performance: The Weeknd, "Earned It (Fifty Shades Of Grey)"
Best Traditional R&B Performance: "Little Ghetto Boy", Lalah Hathaway
Best R&B Song: "Really Love", D'Angelo & Kendra Foster
Best Urban Contemporary Album: "Beauty Behind The Madness", The Weeknd
Best R&B Album: "Black Messiah", D'Angelo And The Vanguard
Best Metal Performance: "Cirice", Ghost
Best Rock Song: "Don't wanna fight", Alabama Shakes
Best Alternative Music Album: "Sound & Color", Alabama Shakes
Best Rap Performance: "Alright", Kendrick Lamar
Best Rap/Sung Collaboration: "These Walls", Kendrick Lamar feat. Bilal, Anna Wise & Thundercat
Best Rap Song: "Alright", Kendrick Lamar
Best Pop Solo Performance: "Thinking Out Loud", Ed Sheeran
Best Pop Duo/Group Performance: "Uptown Funk", Mark Ronson feat. Bruno Mars
Best Traditional Pop Vocal Album: "The Silver Lining: The Songs Of Jerome Kern", Tony Bennett e Bill Charlap
Producer of the Year: Jeff Bhasker

15 febbraio 2016

Eryn Allen Kane - Legend in progress


Ne ho scritto nel 2015 per le collaborazioni con Prince ed il primo mini album 'Aviary Act I'
e come allora confermo la stessa opinione già espressa: Eryn Allen Kane sarà una delle più grandi voci soul del futuro. Ha grinta e bravura dosate e sincronizzate alla perfezione e in genere con questi due "semplici" elementi succede sempre qualcosa di bello.

'Aviary Act II' come il primo è solo in digitale e ce la ripresenta ingabbiata nella sua voliera, classica metafora delle nostre quotidiane sofferenze.
Come dice Eryn "Siamo tutti, in un modo o nell'altro, legati e frenati da qualcosa.
Può essere il lavoro, un cattivo rapporto, la povertà, la dipendenza o qualsiasi altra cosa. Dobbiamo trovare la forza di liberarci da questa gabbia in cui siamo e far vivere e volare più in alto possibile il nostro potenziale, è difficile quando cercano di farci tornare indietro ma non dobbiamo provarci, dobbiamo farlo".

Semplice no?....  la sua ricetta di 'liberazione' è ancora in cinque tracce che ci fanno sentire anche le 'pesanti' influenze  (Aretha Franklin, Whitney Houston, Marvin Gaye, James Brown, e, naturalmente Prince).
Ma Eryn ci tiene a precisare che oltre alla musica, anche lei come altri suoi colleghi riconosce l'importanza di riflettere e discutere di temi sociali.

"E nostro dovere spostare i confini e porre domande. Se abbiamo un palcoscenico dobbiamo usarlo per coloro che non ce l'hanno, è molto importante avere la consapevolezza di quello che sta succedendo nel mondo e combattere per ciò in cui si crede. Noi siamo musicisti e la musica è molto influente e potente, però voglio utilizzare tale influenza con attenzione e in modo produttivo. Anche io voglio contribuire a far ritrovare speranza, ispirazione e coraggio".

 ......Legend in progress.
SOUNDCLOUD

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08 febbraio 2016

Novità Soul & Jazz

Ho avuto l'onore di "scoprire" and condividere con altri pazzi scatenati americani un pre-ascolto di nomi molto interessanti e oggi voglio RI-condividerlo con voi.
Sono due gruppi e un artista. Il primo gruppo è questo dei 'Grut' da Atlanta.
Hanno un suono molto particolare, un infuso di jazz e sperimentazione. Il loro EP omonimo è 'Grut'

Poi i 'SouthWesTerminal' ( SWT ) un gruppo di quattro musicisti anche loro di Atlanta come i Grut, lato sud-ovest di Atlanta, per questo il nome del gruppo è 'SouthWesTerminal' ( SWT ).
Si sono uniti per creare una musica che loro chiamano  "A Dirty South-Funkier version of Snarky Puppy"...che mi pare lunghetta come definizione....comunque è una ricetta di jazz/neo-soul/funk, una volta la chiamavano 'fusion'. Il loro singolo di debutto è "Time Traveler" e l'album omonimo 'SouthWesTerminal' è programmato in uscita per marzo. Sono molto bravi, davvero un'ottima band soprattutto live.





Infine Anderson Paak e il suo 'Malibu'.
Mi piacciono molto le scelte di suono di questo ragazzo e la fantasia che mette in tutto, compresa la copertina. Canta rappa e produce e riesce a creare un'atmosfera molto accattivante. Il progetto è intelligente e divertente e i testi molto taglienti ed espliciti.

Spotify

http://www.amazon.it/Malibu-Anderson-Paak/dp/B018N4PJAU/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1454955534&sr=8-1&keywords=anderson+paak
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01 febbraio 2016

Album Soul - Top 50 cover

Come quella del Rock anche la storia della Soul Music 
non è stata solo arte musicale ma anche visiva, 
soprattutto ai tempi d'oro dei 70/80 
dove la presentazione grafica di un album 
svolgeva un ruolo importante quasi quanto la musica.
Dal 1970 in poi è iniziata una vera e propria gara di creatività 
nella grafica delle copertine e alcune di esse 
rappresentano ormai delle vere icone storiche 
impresse per sempre nella nostra memoria.
Non è una classifica sulla bellezza (anche)
ma sulla creatività e impatto emotivo 
a volte anche negativo (vedi n.27).


Dovete pensare (mi rivolgo ai ragazzi...)
che fino agli anni 80 la comunicazione visiva della musica
era piuttosto limitata...quindi tutto era concentrato sull'impatto grafico
eravamo nell'era ANALOGICA...
non si vedeva quasi nulla in tv se non qualche apparizione in playback. 
Poi con l'arrivo del CD a metà degli 80, tutto è stato appiattito e schiacciato
cancellando per sempre quella fantastica sensazione e quei profumi 
di vinile e...cartoncino...nuovi di pacca.
 
Mentre il grande pubblico ammirava solo la creatività fotografica o artistica
per noi ogni copertina era anche una fonte preziosa di informazioni
testi, autori, musicisti, arrangiatori, produttori, luoghi e date di registrazione 
e spesso anche la lista degli strumenti usati...
Poi certo, anche noi pur maneggiandoli ogni giorno per lavoro
ne apprezzavamo con sano feticismo anche i poster interni
da poter appendere e "venerare" alle pareti della radio... 

Alcune settimane fa alcuni colleghi dei media e dell'industria musicale americana, 
"feticisti" quanto noi, hanno pensato bene di stilare la 
"50 Greatest Soul Music Album Covers", 
la classifica delle 50 copertine più belle ed iconiche della Soul Music 
dagli anni 70 ad oggi.
I 50 magnifici qui sotto sono gli album soul 
visivamente più rappresentativi e creativi dell'epoca, 
e purtroppo non tutti disponibili oggi in vinile.

Come prevedibile al numero uno ci sono gli Earth Wind & Fire 
che in fatto di immagine (come nei suoni) sono da sempre dei geni esagerati! 






1

Earth Wind & Fire

All N All





2
Marvin Gaye
I Want You

3
Stevie Wonder
Songs In The Key of Life



4
Diana Ross
The Boss



5
Funkadelic
Maggot Brain



6
Michael Jackson
Off The Wall



7
Marvin Gaye
Whats Going on



8
Ohio Players
Honey



9
Sade
Love Deluxe



10
Donna Summer
Bad Girls






11

Chic

Risque



12

Whitney Houston

Whitney Houston



13

Stevie Wonder

Innervisions



14

Diana Ross

diana




15

Isaac Hayes

Black Moses



16

The Roots

Things Fall Apart



17

Sly and the Family Stone

Stand!



18

Anita Baker

Rapture



19

Aretha Franklin

Young, Gifted and Black



20

Donna Summer

Four Seasons of Love



21

Janelle Monae

The Archandroid



22

Michael Jackson

Dangerous



23

Esperanza Spalding

Radio Music Society



24

The Pointer Sisters

That’s A Plenty



25

Prince

1999



26

The Temptations

Wish It Would Rain



27

Millie Jackson

Back to the S–t



28

Four Tops

LIVE!



29

Al Green

Greatest Hits



30

Donnie

The Colored Section



31

Earth Wind & Fire

Faces



32

Isaac Hayes

Hot Buttered Soul



33

El Debarge

In The Storm



34

Tina Turner

Private Dancer



35

Funkadelic

One Nation Under A Groove



36

Grace Jones

Island Life



37

Rahsaan Patterson

Love In Stereo



38

Ohio Players

Skin Tight



39

Terry Callier

What Color Is Love



40

Stevie Wonder

Hotter Than July



41

Sylvia

Sweet Stuff



42

Stevie Wonder

Talking Book



43

Daryl Hall & John Oates

Daryl Hall & John Oates



44

Diana Ross

Diana Ross



45

Grace Jones


Slave to the Rhythm



46

Maxwell

Embrya



47

The Spirit of Atlanta

The Burning of Atlanta



48

TLC

Crazy Sexy Cool



49

Earth Wind & Fire

Raise



50

Janet Jackson

janet.