Nel 1974 gli Emerson Lake & Palmer erano in tour in USA per promuovere il quarto album "Brain Salad Surgery"
con i suoni del primo synth polifonico e della prima batteria elettronica. Megapalco e 36 tonnellate di apparecchiature incluso il primo sistema audio quadrifonico al mondo.
Insomma tutto grandioso e senza intoppi tuttavia la data del 16 febbraio di quell'anno
se la ricorderanno per ben altro...
a Salt Lake City furono ammanettati arrestati e multati
(75$+100 di cauzione)
per aver fatto il bagno nudi nella piscina dell'hotel
nonché sculacciati...dai poliziotti (sta scritto nei rapporti ufficiali) con "l'intimazione ufficiale di non farlo mai più".
Quella fu (e lo è ancora oggi)
una delle notizie più ridicole della storia del Rock.
Si perché la nostra tv ACCCOLORI ce la siamo beccata solo nel 1977 mentre la Rai già nel era già pronta nel 61 alla nascita del "secondo canale".
Non parliamo degli USA dove i primi esperimenti risalgono a fine anni 40 fino al debutto ufficiale del 1953 e neanche di Francia, Germania e Regno Unito dove i colori li vedranno già nel 1967.
Anni di dibbbatttito in Parlamento per l’adozione del sistema di trasmissione con le lotte sanguinose tra i fautori del francese S.E.C.A.M. e quelli del tedesco P.A.L. (il sistema migliore). Amintore Fanfani (Democrazia Cristiana) avendo la fiducia in Rai del direttore generale Ettore Bernabei pressava per il S.E.C.A.M. perché si era accordato col governo francese che in cambio avrebbe favorito le esportazioni di prodotti agricoli italiani...
Da qui, tutta una serie di indagini, istanze, prove tecniche, sopralluoghi per accontentare i francesi. Bernabei non era affatto convinto, ma era stretto nella morsa di Fanfani allora ricorse ad un ingegnoso stratagemma... si stavano per inaugurare le Olimpiadi di Monaco e dispose di allestire nel salone degli arazzi a Viale Mazzini due gruppi di televisori uno con ricezione P.A.L. e l'altro S.E.C.A.M. così tutti videro la evidente differenza e migliore qualità d'immagine del P.A.L..
Ma non bastò, perché ci vollero altri cinque anni di altre discussioni e dibbbatttiti questa volta erano Ugo La Malfa la Cgil e il PCI a mettersi di mezzo "scesero in campo" perché consideravano il colore un lusso che gli italiani non potevano permettersi!
Ma non bastò ancora...
perfino la FIAT si oppose preoccupata che il nuovo marchingegno andava a scapito di un eventuale acquisto della seconda macchina...
Risultato: FALLIMENTO DELL’INDUSTRIA ELETTRONICA ITALIANA che da una parte non vendeva più tv in bianco e nero e dall'altra non poteva produrre quelli a colori.
Questo ridicolo pollaio andò avanti fino all’11 Agosto 1975 quando il Capo dello Stato, Giovanni Leone emanò il Decreto Presidenziale N°452 e la scelta del sistema tedesco ma passarono ancora due anni quando Vittorino Colombo ministro delle Poste e Telecomunicazioni comunicò che la Rai poteva finalmente stare allo stesso livello delle principali emittenti europee a partire dalla data di martedì 1° febbraio 1977...
E' quasi mezzogiorno del 30 gennaio 1969 e quei mattacchioni dei Beatles bloccano traffico e passanti suonando il loro ultimo "concerto" in cima all'edificio della Apple Corps al n.3 di Savile Row, a Londra.
"Era già da un pezzo che stavamo pensando come chiudere in bellezza.
C'era l'idea di suonare dal vivo in qualche posto
e da tempo ci stavamo domandando dove saremmo potuti andare
magari al Palladium o nel deserto del Sahara.
Ma avremmo dovuto portarci dietro tutta la roba
così decidemmo: Saliamo sul tetto!"
(Ringo Starr)
Qualche giorno prima cominciarono a pensare al come/cosa buttando giù appunti e idee ma alla fine decisero di improvvisare. Solo la parte tecnica era stata curata tutto il resto lo avrebbero deciso...sul tetto. A proposito di tecnica, l'audio venne registrato impiegando due banchi da 8 piste posizionati nella cantina della Apple e il tecnico era un certo Alan Parsons mentre delle immagini si occupò il regista Michael Lindsay-Hogg che in seguito traspose in un film-documentario di 81 minuti ("Let It Be - Un giorno con i Beatles").
Con loro c'era anche Billy Preston al piano Fender che era stato "ingaggiato" da George Harrison per dare più energia all'evento. La playlist doveva prevedere almeno dieci pezzi ma "grazie" ai soliti residenti infastiditi e al traffico completamente paralizzato dalla folla furono i Bobbitt a decidere la scaletta lasciandoli esibire solo fino al quinto pezzo
Get Back
Don't Let Me Down
I've Got A Feeling
The One After 909 e Dig A Pony
Alla fine John Lennon salutò ironicamente con la frase:
"Vorrei dire 'Grazie' a nome del gruppo e noi stessi