09 maggio 2020

i Beatles diventano I BEATLES

Nel maggio 62 Brian Epstein porta i Beatles 
alla firma del loro primo contratto con la EMI.
Grazie a lui escono dalla "Caverna" 
e diventano i veri BEATLES.
Brian impose loro un cambio netto d'immagine
e quasi tutto quello che avevano sempre improvvisato
divenne ragionato e programmato al millimetro.
Nessun dettaglio era lasciato al caso
a cominciare da capelli e cravatte
col look da "baronetto"
fino alle uscite con media e fans.

Ora tutti al lavoro che sarà spedito ed efficiente.
A ottobre esce il primo singolo "Love Me Do"
e in gennaio il secondo "Please Please Me"
che poi sarà anche il titolo del primo album 
pubblicato il 22 marzo 63.


Fu un periodo folle nel mondo 
come nella musica e i quattro ragazzini 
ne erano la prova più evidente
tutto stava nascendo con grande energia
e tutto accadeva con incredibile efficienza.
Oggi non ostante l'era digitale non vi è nulla di paragonabile
alla creatività e alla velocità di quei tempi.  
"Please Please Me" venne registrato l'11 febbraio 1963
in appena quindici ore di lavoro!

Eccolo e buon ascolto (Spotify)

Please Please Me in Spotify







30 aprile 2020

Gentle Giant...

Magari vi aspettavate che parlassi del gruppo dei Gentle Giant
beh, la prossima volta 
anche se a me la "Prog" non piace moltisssimo.

Parlo di politica e sono uno che non vota più da 30 anni
agnostico di ogni fede partitica
un ex dell' urna che le ha provate tutte
e alla fine ha detto BASTA è tutto finito e FINTO. 
Queste entità, queste figurine Panini che di anno in anno
(ma che dico anno...) saltano da una poltrona all'altra
si scambiano la casacca...e le mutande.
Ergo, il primo "partito" italiano è il "mio"  
mi duole dirlo ma il NonVoto 
è costantemente in ascesa.

Raramente, in mezzo a queste amebe
sia 'desinistra' sia 'dedestra' si trova un po' di spessore
quel tanto che basta per non rimpiangere
i vecchi Andreotti...Craxi...Forlani.
Ma ogni tanto si trova qualche mente illuminata
che sappia masticare davvero la Politica (con la maiuscola).
Beh, qui ne avete una, Guido Crosetto. 
Con "Gentle Giant" ci confrontiamo amabilmente via social e mail 
dall'ormai lontano 2011 e fra tutti i politici (pochi) 
posso assicurarvi che è tra i più obiettivi e aperti al dialogo 
senza pregiudizi né dogmi, se non quello della coerenza.

 

Questo pregio è paradossalmente, anche il suo difetto...
Se c'è una cosa che spesso gli "rimprovero" 
è appunto quella di essere troppo disponibile...ma ne parliamo dopo.
Intanto voglio riproporvi questo appello che ha postato oggi
anzi poche ore fa in nottata: 

"Lo scrivo a quest’ora tarda, per farlo sedimentare.
Nessuno, che ami questa nazione, può pensare che 
questo periodo si possa gestire con le stesse contrapposizioni, 
gli stessi pregiudizi, le stesse tifoserie, gli stessi odi, 
nei quali siamo abituati a ristagnare. 

I tempi richiedono atti coraggiosi e forti, 
persone libere e lungimiranti, ma soprattutto 
la capacità di essere squadra, non nemici. 
Non è mia intenzione far appello ai buoni sentimenti, per nulla. 
Faccio appello all’intelligenza, alla capacità di scrutare il futuro, 
alla volontà di cambiarlo o almeno di provarci. 

Non abbiamo ancora compreso che questo terremoto 
ci lascerà a pezzi e che non ci salveremo cercando di strapparci l’un l’altro 
i brandelli di ciò che rimane. 
Le persone più coraggiose, ripongano le spade, le armi, l’odio. 
Non è il momento della lotta, ma quello della determinazione. 
Non parlo ai politici, parlo a tutta la classe dirigente 
che una nazione dovrebbe avere, su cui dovrebbe poter contare, 
nei momenti nei quali la storia ci porta sull’orlo di un baratro. 

Proviamo ad uscire dal provincialismo, dalla paura, 
dall’autolesionismo e dal vittimismo, dal senso di subalternità 
e dalla mediocrità. 
Si cerchino, si incontrino, si muovano, le persone migliori, 
tutti le conosciamo, che possono e vogliono aiutare l’Italia 
e non se stesse. 

Usciamo dal grigiore della banalità, dall’inadeguatezza della mediocrità, 
della droga del tirare a campare. 
Riprendiamoci l’orgoglio di crederci una grande nazione 
per ciò che sappiamo esprimere nel mondo da secoli. 
È l’ora di provare a farlo. Tutti. 
Escludendo i portatori di odio, 
di mediocrità, di divisione, di banalità. 
Usciamo tutti dal guscio e dal letargo nel quale abbiamo rinchiuso a forza 
la nostra anima e le nostre speranze e riprendiamo in mano 
gli arnesi per costruire il futuro dei nostri figli".

Guido Crosetto - 30 aprile 2020


E' un discorso da standing ovation 
e lo è (o lo sarebbe) da entrambi gli schieramenti.
Ma...Houston abbiamo un problema...
Si insomma voglio dire, quelli lassù che diranno?
Davvero vi lasceranno toccare palla?
Che io sappia non è mai successo e quando qualcuno ci ha provato
non finì bene anzi, malissimo.
(Il trasversalismo, il compromesso storico, le bicamerali...hmm...)
Sai meglio di me come siamo messi
siamo "sott'olio" da almeno ottanta anni (velatamente anche da prima)
siamo camerieri e servi colonizzati in tutto
liberi...come vassalli...
ogni potere decisionale viene vagliato altrove
(UE, USA, UK, Israele....) cosa potremmo mai costruire/decidere?

Cosa potreste mai combinare lì dentro fra di voi
senza il "loro" consenso?
E' proprio per questo che quelli come me
sono lontani dal teatrino che ormai non regge più la scena
pur sapendo che lì dentro vi sono "attori" di tutto rispetto (come te)
sappiamo anche della nullità del nostro contributo.

Detto questo ripeto, quello che hai appena scritto sopra 
è davvero di spessore, un tempo quelli che parlavano così 
li definivano "Statisti". Peccato per quel "piccolo dettaglio" di cui sopra
Ma adesso basta complimenti e sviolinate.
Questo Giant ha anche dei "difetti"...uno in particolare: 
lascia troppa corda all' "altro Guido" il...Gentle
che puntuale prende il sopravvento "scende in piazza" (i social)
e si accalora con tutti...Te lo dico sempre, non va bene! 
Vabè che sei SPAZIOSO ma perché dare tanto spago a 'sti leoni da tastiera? 
A chi non merita e offende sempre? (Maledetto Twitter)....
Guido, se un giorno dovessi mai ricoprire un incarico ufficiale (che ti auguro) 
spero ricorderai queste "critiche" attuando UNA scelta drastica e decisa: 
Meno Gentle e più Giant...



Ciao Statista!  
GiMi





16 aprile 2020

Lee Konitz

Addio a Lee Konitz...Se ne va un altro gigante del Jazz,
ha cominciato da bambino autodidatta passando dalla fisarmonica
al clarinetto fino al sax ed è stato uno dei padri del “cool jazz”.
Ha incrociato tutti i più grandi fino ad entrare come sax solista
nell’ orchestra del grandissimo Stan Kenton dal 1952.
Dal 1960 decide di camminare da solo aprendo la sua strada da free lance
e sperimentando qualsiasi contaminazione, dai musicisti di strada
alle band sconosciute fino a Bill Evans, Charles Mingus, Ornette Coleman,
Petrucciani, Miles Davis, ha suonato diverse volte anche qui da noi
a Umbria Jazz, simpaticissimo ed eclettico mattacchione ma grandissimo talento.
Se non lo conoscete cercatelo negli store, la sua discografia è sterminata
e contempla un periodo che va dal 1943 al 2011


R I P Lee Konitz 💔

26 settembre 2019

"Abbey Road" 50 anni oggi

Da molti ritenuto pietra miliare del pop mondiale
(“Rolling Stone” l'ha inserito al 14º posto della sua lista "Top 500 album").
“Abbey Road” è un lavoro dalle caratteristiche molto particolari,
dai suoni all'arrangiamento, dalle litigate isteriche dei quattro
alle riappacificazioni estatiche, dalle orchestrazioni degli archi
al primo uso del Moog, fino alle apparizioni quasi solitarie
di Paul John George e Ringo in sala d'incisione,
che già ai ferri corti sceglievano e concordavano le parti cantate
in momenti diversi della giornata pur di incontrarsi il meno possibile.

Mentre Paul era in America George in India John a giocare con Yoko
alla scoperta dei “nuovi orizzonti” (e dell'eroina)
e Ringo a spasso per la City,
in studio c'era un vero e proprio esercito di musicisti
pronti a curare suoni sapori e dettagli
perché tutto riuscisse perfettamente.
Molti pensano a “Let It Be” (8 maggio 1970)
come ultimo disco dei Beatles, ma il vero ultimo album
è stato proprio “Abbey Road”, anche se pubblicato il 26 settembre 1969.
Quindi in che senso ultimo? Perché è stato pensato concepito e suonato
realmente in sequenza, mentre “Let It Be” è quasi una compilation di brani
registrati molti mesi prima e poi riarrangiati e assemblati.
Fra le altre singolarità c'è l'invenzione del “medley” (lato B)
un incastro di colori in una lunghissima sequenza in crescendo,
un'invenzione poi ripresa da tutti gli altri gruppi successivi sia pop che progressive
(soprattutto) con le loro famose “suite”.


Ricorderete tutti il “Rooftop Concert” del 30 gennaio 1969,
dove i Beatles suonarono l'ultimo live sul tetto della casa discografica,
erano già pronti allo scioglimento ufficiale ma rimandarono tutto
alla riunione del 3 febbraio negli uffici della Apple.
Iniziava la vera fine della loro storia, Lennon Harrison e Starr che volevano risanare
i conti disastrati con Allen Klein come manager (già degli Stones)
e McCartney che invece voleva lo studio legale Eastman.
Dopo una intera notte passata a litigare uscirono in tre
lasciando Paul da solo che era già mattina e puntualmente,
non decisero nulla.
Quella notte fu solo la punta dell'iceberg che Lennon definì "morte lenta",
iniziata già con la scomparsa di Brian Epstein (il loro manager) nel 67.
Trascorsi un paio di mesi di calma apparente,
ma sufficiente a farli ritrovare di nuovo al lavoro
Paul li chiamò convincendoli a lavorare almeno per finire una facciata entro l'estate
(prima che John partisse con Yoko per i viaggi pacifisti)
tanto era sempre lui quello più testardo ed impegnato,
come fece in quell'intera settimana passata a provare solo l'intonazione vocale di "Oh! Darling".
Non a caso quel pezzo è stato poi giudicato come
la miglior interpretazione vocale di McCartney di tutti i tempi.
Ma dobbiamo ringraziare George Martin (il produttore)
fu lui il domatore di quei felini capricciosi per tutto il tempo delle registrazioni.
Il più distante (fisicamente) era Harrison il più assente (mentalmente) Lennon
ed è solo grazie alla supervisione di Martin che si deve la buona riuscita del disco
(e la tenuta del gruppo).

L'estate arrivò e gli unici pezzi pronti erano "Oh! Darling", "Octopus's Garden"
e "You Never Give Me Your Money", ballata ispirata proprio alla litigata del 3 febbraio.
Intanto la EMI era letteralmente assediata dai fan
che non capivano perché i pezzi del “Rooftop Concert” non fossero ancora in vendita,
così per calmarli fecero uscire il singolo "The Ballad of John and Yoko".

Siamo a luglio e in una sola settimana incisero nell'ordine
"Her Majesty", "Golden Slumbers", "Carry That Weight",
"Here Comes the Sun" e "Maxwell's Silver Hammer".
A fine mese arrivarono anche "Come Together", "The End", "Sun King",
"Mean Mr. Mustard", "Polythene Pam", "She Came In Through the Bathroom Window"
e ad agosto l'ultimo pezzo, "Because". Tutto fatto?
Si, ma non avevano ne' un titolo ne' un'idea di copertina
(che allora era molto importante).
Buttarono giù dei titoli in un foglio ed erano quasi convinti
che il migliore doveva essere "Everest", sia simbolicamente come apice di carriera,
che simpaticamente dedicato al loro fonico di sala che fumava sigarette solo di marca Everest...
ma c'era un problema, andare a farsi fotografare in Tibet!
Capirono al volo che non era una cosa molto conveniente e così arrivò Ringo
che disse ridendo "ma siamo in Abbey Road, chiamiamolo Abbey Road!".

E fu così che si ritrovarono ad attraversare le famose strisce pedonali
davanti agli studi per la più celebre e “misteriosa” copertina del gruppo,
dove tutti i dietrologi di allora si tuffarono (ancora oggi) per le strane coincidenze della scena
fino all'improbabile leggenda della morte di Paul McCartney.
Altri accostano quell'otto agosto alla strage di Bel Air e la morte dell'attrice Sharon Tate
uccisa dalla setta di Charles Manson.
Lui stesso ci inzuppò il pane, “ammettendo” di essersi ispirato alla canzone "Helter Skelter"
(del "White Album").

25 settembre
anche John si apprestava al lento distacco
annunciando e cantando la dipendenza dall'eroina in "Cold Turkey",
primo singolo da solista e il giorno dopo usciva "Abbey Road"
la vera pietra tombale dei Beatles.
La cosa che fa più rabbia è che in quel periodo avevano raggiunto
un tale livello di perfezione tecnica e compositiva
che non aveva eguali in nessun altro lavoro precedente e che,
non ostante le discussioni e traversie del gruppo, quello resterà per sempre
l'album più evoluto e perfetto che i Beatles abbiano mai prodotto.



Lato A

Come Together (Lennon-McCartney) - 4:20
Something (Harrison) - 3:03
Maxwell's Silver Hammer (Lennon-McCartney) - 3:27
Oh! Darling (Lennon-McCartney) - 3:26
Octopus's Garden (Starkey) - 2:51
I Want You (She's So Heavy) (Lennon-McCartney) - 7:47
Lato B

Here Comes the Sun (Harrison) - 3:05
Because (Lennon-McCartney) - 2:45
You Never Give Me Your Money (Lennon-McCartney) - 4:02
Sun King (Lennon-McCartney) - 2:26
Mean Mr. Mustard (Lennon-McCartney) - 1:06
Polythene Pam (Lennon-McCartney) - 1:12
She Came In Through the Bathroom Window (Lennon-McCartney) - 1:57
Golden Slumbers (Lennon-McCartney) - 1:31
Carry That Weight (Lennon-McCartney) - 1:36
The End (Lennon-McCartney) - 2:19
Her Majesty (Lennon-McCartney) - 0:23

Etichetta EMI, Apple Records
Produttore George Martin
Registrazione Abbey Road Studios, Olympic Studios e Trident Studios Londra, da aprile ad agosto 1969.

Pubblicazione 26 settembre 1969
Durata 47.54

12 giugno 2019

Paul Pedana NEWS



Che notizie? Non bene ma benissimo:
e cominciamo dai video:

il nuovo di "Suave" è già in circolazione da alcuni giorni
e sta andando a gonfie vele su youtube
in oltre è in arrivo per fine agosto anche quello di "Dreaming"
girato durante il tour est-europeo
insomma pare che il ragazzo si stia dando molto da fare
anzi senza pare, lo sta facendo in lungo e in largo
e non al paesello solito ma tra Europa e USA
(Polonia, Bielorussia, Chicago, Indianapolis, New York).

Per quanto riguarda i suoni
cd e vinile di Ex-Human sono ufficialmente sbarcati
e distribuiti anche nei negozi americani
dove Paul si è recato di persona cantando e suonando
dal vivo nei meeting-stores per tutti i nuovi fans entusiasti.
Non succede spesso anzi, non succede mai
soprattutto fra gli "indie" di ogni genere.

Ma visto che ormai Ex-Human è un adolescente quasi adulto
è giusto pensare anche al futuro e appena di ritorno dagli USA
si dedicherà al nuovo album che finirà di scrivere a Londra
e di cui è prevista l'uscita per fine anno.


Altre novità saranno extra-music
anche se condite anzi innaffiate, di ottima musica.
A fine mese si chiuderà in cantina, non nella sua
ma in quella della famiglia Meroni in Valpolicella
per scrivere una nuova canzone dedicata al loro vino
"Velluto" e contemporaneamente in Francia
un' altra prestigiosa famiglia di vini
quella delle cantine "Lombard"
lo ha scelto come testimonial ufficiale
per la promozione del loro champagne.
Che dire, brindiamo! Non bene ma benissimo...
e alla prossima


GiMi