Vista la cortese segnalazione
colgo l'occasione per accontentare anche altri FANatics anglofili
che da tempo chiedevano notizie sulle classifiche inglesi e le loro origini
grazie ad Edoardo di Bologna oggi colmiamo questa lacuna...
Ciao Edo e William,
leggo sempre tutti ma non posso rispondere SEMPRE...
Allora eccovi serviti e cominciamo:
intanto ci tengo a precisare che il mio non è affatto americanismo
ma l'evidenza dei fatti: BILLBOARD Magazine è nato nel 1894
mentre le prime "UKCharts" videro la luce solo negli anni 50.
Questo non per sminuirle ma per l'oggettivo spessore storico della Hot100
dobbiamo accettare il fatto che in quanto a dati, numeri e generi musicali
ha l'archivio più completo al mondo ineguagliabile sia per affidabilità
che banalmente "anzianità"...
è la mamma di tutte le classifiche...ormai la nonna!
Billboard Magazine pubblica report settimanali da oltre un secolo.
All'inizio del 1900 descrivevano in dettaglio la popolarità degli spartiti,
nel luglio del 1940 ha presentato la sua prima classifica vendite
di canzoni registrate e l'elenco nazionale comprendeva solo 10 posizioni
con Bing Crosby, Jimmy Dorsey e Glenn Miller tra i suoi ranghi.
Ha poi ampliato negli anni il suo numero di aggiornamenti settimanali
a partire dai riassunti R&B del 1942.
Nel marzo del 1956, è stata presentata la "Billboard 200" (Lp)
e due anni dopo, nell'agosto 1958, la "Hot 100" (singoli)
come la conosciamo oggi.
Alla fine del 1958, stampò per la prima volta
anche un riepilogo delle canzoni più famose dell'anno ("YearEndChart"):
"Volare (Nel Blu Dipinto di Blu)" di Domenico Modugno
è stato il primo "NumberOne" di fine anno per cinque settimane consecutive
diventando la seconda canzone a superare il "Weekly Hot 100"
dopo "Poor Little Fool" di Ricky Nelson!
Per chi volesse approfondire e scoprire TUTTA la storia del glorioso magazine
consiglio questo link a Wikipedia
👇
https://en.wikipedia.org/wiki/Billboard_(magazine)
E adesso un po' di STORIA inglese...
Per esaminare le origini delle classifiche inglesi
dobbiamo tornare appunto ai primi anni '50,
quando le uniche classifiche pubblicate erano per spartiti musicali.
Esisteva una pubblicazione uffciale chiamata
"The Musical Express & Accordian Weekly"
ma la sua circolazione era così scarsa che stava sprofondando
nell'oblio, finché alla fine del 51,
i proprietari ricevettero un'offerta di 1000 £
che afferrarono con entrambe le mani!
Un agente e promotore musicale di nome Maurice Kinn
aveva messo i suoi soldi per realizzare il sogno di possedere un giornale musicale.
In pochi mesi il "NEW MUSICAL EXPRESS" era pronto,
venne lanciato nel marzo del 52 stabilendo rapidamente un ottimo seguito di pubblico
tanto da competere con "MelodyMaker", già famoso ed in auge da tempo.
Maurice aveva seguito sempre con grande interesse "Billboard" in America
e pensò che sarebbe stata cosa buona e giusta proporre una pubblicazione simile
anche nel Regno Unito.
Così, insieme a Percy Dickins e all'editore Ray Sonin, si lanciò nell'avventura.
Per i successivi otto mesi il piccolo team editoriale
pianificò furiosamente tutto il lavoro e il 14 novembre 1952
la prima tabella di vendita dischi del Regno Unito
poteva essere pubblicata nel "NEW MUSICAL EXPRESS"
(il nome si sarebbe poi trasformato semplicemente in "NME"...come lo conosciamo oggi).
Poiché non c'erano né la quantità né la varietà di produzioni,
quel primo grafico era soltanto una misera TOP15.
La divulgazione era difficoltosa, molti dischi a quel tempo suonavano ancora a 78 giri
erano pressati in fragile gommalacca e si rompevano facilmente.
Quelli in vinile già esistevano ma, o erano poco diffusi o fragili anch'essi
sia per la scarsa capacità produttiva ancora in fase iniziale
sia perché nella Gran Bretagna post bellica la materia prima scarseggiava davvero.
Le prime classifiche venivano pubblicate ogni settimana
basandosi su semplici telefonate ad alcuni negozi
che accettavano di tenere una nota scritta settimanale nei registri di vendita.
Tuttavia all'inizio, dato che questi erano concentrati solo nella grande area di Londra
le stime avrebbero potuto essere manipolate da chiunque sapesse quali negozi
venissero contattati per la compilazione, soprattutto nei primi anni
in cui i punti vendita coinvolti nel sondaggio erano così pochi.
Comunque la popolarità delle Charts era evidente fin dal loro inizio
e man mano che le vendite di dischi crescevano
non era più un problema riempire 20 posizioni.
Anche altre organizzazioni editoriali si accorsero dell'idea,
saltarono sul carro e iniziarono a pubblicare le proprie classifiche.
Intanto il grafico dei dati fu ampliato alla "TOP30"
per arrivare alla "TOP50" nel 1960.
Sebbene NME continuasse a pubblicare la sua Chart,
la TOP50 divenne indipendente e nel 69 anche il British Market Research Bureau
iniziò a raccogliere i dati di vendita da circa 250 rivenditori in tutto il Regno Unito
e compilare la classifica ufficiale dei singoli che sarebbe stata utilizzata anche dalla BBC.
Nel 1978, i grafici furono estesi ancora arrivando fino alla "TOP75"
e quando Gallup sostituì il British Market per la raccolta dati
si giunse finalmente ad eguagliare Billboard pubblicando la UK-TOP100.
Tanto per tornare al discorso iniziale...(Edo e William)...
come vedete ci son voluti quasi 30 anni perché queste classifiche
potessero "competere" con la Hot100 americana.
Ovviamente da quel 1978 ad oggi anche la storia del vecchio grafico di calcolo
ha cambiato direzione adeguando molte volte il suo naturale percorso evolutivo
man mano che l'era musicale si trasformava fino a diventare digitale e mainstream.
L'invenzione degli algoritmi di compressione che ha ridotto la dimensione dei file audio
ha scatenato l'esplosione dei download e della cosiddetta Musica Liquida
come principale mezzo di distribuzione segnando il declino sia del Vinile che del CD.
Giusto per completezza dovremmo dire che nei primi anni 70
si tentò di riservare uno spazio esclusivo anche alle audio-cassette
ma fu un esperimento brevissimo e senza seguito.
Anche la rigida industria discografica del Regno Unito
si è dovuta inchinare all'ineluttabilità del progresso
e nel 2005 la BBC ha suonato il suo "Top40-Show"
basato per la prima volta sia sulle vendite dei dischi fisici
che sul download digitale applicando "regole molto rigide tra i due settori"....
regole ovviamente anacronistiche poiché negli anni successivi
il download ha continuato a prendersi sempre più spazio
fino a mangiare l'intera torta del mercato in vinile.
Ed ora finalmente eccovi una bella paginata dalle UKCharts ufficiali:
ne ho scelta una ancora del 1975 tanto per festeggiare i suoi 50 anni appena trascorsi.
Stavolta a differenza di quindici giorni fa con Spotify
dovrete accontentarvi del solo report scritto, senza link sonori
sinceramente non c'è il tempo necessario per creare una Playlist
ma già solo leggendo i titoli riecheggiano nella mente
i suoni delle "OndeMedie" di Radio Luxembourg....
la qualità era pessima ma quanta nostalgia!
colgo l'occasione per accontentare anche altri FANatics anglofili
che da tempo chiedevano notizie sulle classifiche inglesi e le loro origini
grazie ad Edoardo di Bologna oggi colmiamo questa lacuna...
Ciao Edo e William,
leggo sempre tutti ma non posso rispondere SEMPRE...
Allora eccovi serviti e cominciamo:
intanto ci tengo a precisare che il mio non è affatto americanismo
ma l'evidenza dei fatti: BILLBOARD Magazine è nato nel 1894
mentre le prime "UKCharts" videro la luce solo negli anni 50.
Questo non per sminuirle ma per l'oggettivo spessore storico della Hot100
dobbiamo accettare il fatto che in quanto a dati, numeri e generi musicali
ha l'archivio più completo al mondo ineguagliabile sia per affidabilità
che banalmente "anzianità"...
è la mamma di tutte le classifiche...ormai la nonna!
Billboard Magazine pubblica report settimanali da oltre un secolo.
All'inizio del 1900 descrivevano in dettaglio la popolarità degli spartiti,
nel luglio del 1940 ha presentato la sua prima classifica vendite
di canzoni registrate e l'elenco nazionale comprendeva solo 10 posizioni
con Bing Crosby, Jimmy Dorsey e Glenn Miller tra i suoi ranghi.
Ha poi ampliato negli anni il suo numero di aggiornamenti settimanali
a partire dai riassunti R&B del 1942.
Nel marzo del 1956, è stata presentata la "Billboard 200" (Lp)
e due anni dopo, nell'agosto 1958, la "Hot 100" (singoli)
come la conosciamo oggi.
Alla fine del 1958, stampò per la prima volta
anche un riepilogo delle canzoni più famose dell'anno ("YearEndChart"):
"Volare (Nel Blu Dipinto di Blu)" di Domenico Modugno
è stato il primo "NumberOne" di fine anno per cinque settimane consecutive
diventando la seconda canzone a superare il "Weekly Hot 100"
dopo "Poor Little Fool" di Ricky Nelson!
Per chi volesse approfondire e scoprire TUTTA la storia del glorioso magazine
consiglio questo link a Wikipedia
👇
https://en.wikipedia.org/wiki/Billboard_(magazine)
E adesso un po' di STORIA inglese...
Per esaminare le origini delle classifiche inglesi
dobbiamo tornare appunto ai primi anni '50,
quando le uniche classifiche pubblicate erano per spartiti musicali.
Esisteva una pubblicazione uffciale chiamata
"The Musical Express & Accordian Weekly"
ma la sua circolazione era così scarsa che stava sprofondando
nell'oblio, finché alla fine del 51,
i proprietari ricevettero un'offerta di 1000 £
che afferrarono con entrambe le mani!
Un agente e promotore musicale di nome Maurice Kinn
👇

aveva messo i suoi soldi per realizzare il sogno di possedere un giornale musicale.
In pochi mesi il "NEW MUSICAL EXPRESS" era pronto,
venne lanciato nel marzo del 52 stabilendo rapidamente un ottimo seguito di pubblico
tanto da competere con "MelodyMaker", già famoso ed in auge da tempo.
Maurice aveva seguito sempre con grande interesse "Billboard" in America
e pensò che sarebbe stata cosa buona e giusta proporre una pubblicazione simile
anche nel Regno Unito.
Così, insieme a Percy Dickins e all'editore Ray Sonin, si lanciò nell'avventura.
Per i successivi otto mesi il piccolo team editoriale
pianificò furiosamente tutto il lavoro e il 14 novembre 1952
la prima tabella di vendita dischi del Regno Unito
poteva essere pubblicata nel "NEW MUSICAL EXPRESS"
(il nome si sarebbe poi trasformato semplicemente in "NME"...come lo conosciamo oggi).
Poiché non c'erano né la quantità né la varietà di produzioni,
quel primo grafico era soltanto una misera TOP15.
La divulgazione era difficoltosa, molti dischi a quel tempo suonavano ancora a 78 giri
erano pressati in fragile gommalacca e si rompevano facilmente.
Quelli in vinile già esistevano ma, o erano poco diffusi o fragili anch'essi
sia per la scarsa capacità produttiva ancora in fase iniziale
sia perché nella Gran Bretagna post bellica la materia prima scarseggiava davvero.
Le prime classifiche venivano pubblicate ogni settimana
basandosi su semplici telefonate ad alcuni negozi
che accettavano di tenere una nota scritta settimanale nei registri di vendita.
Tuttavia all'inizio, dato che questi erano concentrati solo nella grande area di Londra
le stime avrebbero potuto essere manipolate da chiunque sapesse quali negozi
venissero contattati per la compilazione, soprattutto nei primi anni
in cui i punti vendita coinvolti nel sondaggio erano così pochi.
Comunque la popolarità delle Charts era evidente fin dal loro inizio
e man mano che le vendite di dischi crescevano
non era più un problema riempire 20 posizioni.
Anche altre organizzazioni editoriali si accorsero dell'idea,
saltarono sul carro e iniziarono a pubblicare le proprie classifiche.
Intanto il grafico dei dati fu ampliato alla "TOP30"
per arrivare alla "TOP50" nel 1960.
Sebbene NME continuasse a pubblicare la sua Chart,
la TOP50 divenne indipendente e nel 69 anche il British Market Research Bureau
iniziò a raccogliere i dati di vendita da circa 250 rivenditori in tutto il Regno Unito
e compilare la classifica ufficiale dei singoli che sarebbe stata utilizzata anche dalla BBC.
Nel 1978, i grafici furono estesi ancora arrivando fino alla "TOP75"
e quando Gallup sostituì il British Market per la raccolta dati
si giunse finalmente ad eguagliare Billboard pubblicando la UK-TOP100.
Tanto per tornare al discorso iniziale...(Edo e William)...
come vedete ci son voluti quasi 30 anni perché queste classifiche
potessero "competere" con la Hot100 americana.
Ovviamente da quel 1978 ad oggi anche la storia del vecchio grafico di calcolo
ha cambiato direzione adeguando molte volte il suo naturale percorso evolutivo
man mano che l'era musicale si trasformava fino a diventare digitale e mainstream.
L'invenzione degli algoritmi di compressione che ha ridotto la dimensione dei file audio
ha scatenato l'esplosione dei download e della cosiddetta Musica Liquida
come principale mezzo di distribuzione segnando il declino sia del Vinile che del CD.
Giusto per completezza dovremmo dire che nei primi anni 70
si tentò di riservare uno spazio esclusivo anche alle audio-cassette
ma fu un esperimento brevissimo e senza seguito.
Anche la rigida industria discografica del Regno Unito
si è dovuta inchinare all'ineluttabilità del progresso
e nel 2005 la BBC ha suonato il suo "Top40-Show"
basato per la prima volta sia sulle vendite dei dischi fisici
che sul download digitale applicando "regole molto rigide tra i due settori"....
regole ovviamente anacronistiche poiché negli anni successivi
il download ha continuato a prendersi sempre più spazio
fino a mangiare l'intera torta del mercato in vinile.
Ed ora finalmente eccovi una bella paginata dalle UKCharts ufficiali:
ne ho scelta una ancora del 1975 tanto per festeggiare i suoi 50 anni appena trascorsi.
Stavolta a differenza di quindici giorni fa con Spotify
dovrete accontentarvi del solo report scritto, senza link sonori
sinceramente non c'è il tempo necessario per creare una Playlist
ma già solo leggendo i titoli riecheggiano nella mente
i suoni delle "OndeMedie" di Radio Luxembourg....
la qualità era pessima ma quanta nostalgia!